Sant’Agata di Militello, distesa lungo la costa di fronte alle Isole Eolie e circondata dal Parco dei Nebrodi, presenta uno scenario incantevole offerto dal suo essere situata tra i monti ed il mare, incorniciata all’interno di queste meraviglie naturali.

La sua fondazione si vuole essere avvenuta a seguito di un fatto prodigioso, che vide alcuni pescatori catanesi scampare ad un terribile naufragio ed edificare, per voto, un centro intitolato alla loro Santa Patrona.

Il primo nucleo abitativo nacque attorno al 1663 in concomitanza con l’edificazione, ad opera del Principe di Sant’Agata Luigi Gallego, dell’omonimo Castello Gallego, un possente edificio dalle severe linee architettoniche che sorge su una altura rocciosa, guardando da un lato il centro cittadino e dall’altro un ampio arco di costa, garantendo protezione dal fenomeno piratesco che minacciava le coste dell’isola.

Gaetano Gallego e Ventimiglia, il 28 luglio 1700 ottenne il privilegio di istituire una fiera alla “marina” di Sant’Agata che si doveva svolgere a partire dal 24 ottobre del 1700 ogni anno.
La data della fiera fu in seguito spostata, a causa di controversie sorte tra il Barone di Militello e il Duca di Sinagra e Conte di Naso, al 16 novembre di ogni anno, con durata fino al 24 dello stesso mese.
La fiera costituiva l’unica occasione di scambio per tutti i paese dei Nebrodi; oltre ai capi di bestiame, convergevano nel mercato i prodotti della terra, formaggi, stoffe e oggetti di uso domestico.

Agli inizi del XIX secolo Sant’Agata si era accresciuta abbastanza da meritare la nomina di “Nuovo Borgo della Terra di Militello”. Uno dei fattori che influenzò l’assetto urbanistico del paese, nei primi anni dell’800, fu la presenza della “Regia Strada Consolare” che, snodandosi lungo la costa, costituiva la principale via di comunicazione tra Messina e Palermo; in relazione ad essa venne posizionato l’ingresso principale al paese, la “Porta di mare”, un arco sulla cui chiave di volta figura ancora la statuetta di Sant’Agata, di notevole significato, realizzata in pietra e caratterizzata dal ricco e fluente panneggio delle vesti, retaggio di un gusto barocco associato ad una solennità della positura ed alla resa anatomica tipicamente neoclassiche.

Sant’Agata di Militello divenne comune autonomo nel 1857. La raggiunta autonomia determinò un processo migratorio che impresse alla popolazione residente a Sant’Agata, che raggiungeva allora le 3800 anime, una costante crescita. Molte famiglie benestanti, di imprenditori e commercianti, provenienti dai comuni limitrofi, si trasferirono a Sant’Agata costruendo le loro dimore.

Percorrendo oggi la storica Via Roma, delimitata da eleganti residenze, si viene ancora rapiti dal fascino dell’arco che scende verso il mare, attraverso cui lo sguardo scruta l’orizzonte perdendosi nel confine tra cielo e mare.

La cittadina offre un ricco patrimonio culturale ed artistico, associato ad uno scenario estivo che si presenta vivace e vario con i suoi tendoni, ombrelloni, le ville e le varie attrattive poste a ridosso del mare, il suo antico e prezioso castello e le barche da pesca che risaltano sul limpidissimo Mar Tirreno.